Giacomo De Carolis

ritratto
GIACOMO DE CAROLIS

Ho iniziato ad appassionarmi alla fotografia in età adolescenziale, guardando, toccando e conservando le foto in b/n che mio babbo mi aveva scattato. Inconsciamente ero attratto dalla sensazione visiva del b/n e da quella tattile della carta. Da vent’anni in poi con i miei viaggi ho iniziato a documentare i luoghi visitati, e con l’arrivo del digitale per un periodo ho continuato a usare la macchina fotografica senza piacere, cosi smisi di fotografare. Rendendomi conto della mancanza di ricordi fotografici di un paio di viaggi, tornai alla macchina analogica, ma le foto a colori che mi stampavano erano molto distanti da ciò che avevo visto. Così per anni ho scattato e proiettato solo diapositive a colori, questa è stata la mia prima scuola. La seconda è stata la camera oscura, con sessioni infinite di stampa.
Una decina di anni fà ho acquistato una Hasselblad. Era il desiderio di chiudere il cerchio. Attraverso alcune lezioni di un amico, sullo sviluppo e stampa, rigorosamente B/N, ho ripreso questa passione, frequentando vecchi amici fotografi, e studiando libri di tecnica analogica. Non mi stanco mai in camera oscura a mettere su carta RELIGIOSAMENTE BARITATA i miei scatti. E’ rarissimo che non esca con una macchina a pellicola al mio fianco